martedì 31 marzo 2009

Il lavoro di questi tempi

di Nicoletta Principi
In questi difficili tempi tutti parliamo di lavoro, o meglio di crisi del mondo del lavoro; oggi le conversazioni tra amici, parenti o semplici conoscenti iniziano o terminano con la frase “ma da te, come va il lavoro? si sente la crisi?”. A volte, penso che agli esseri umani dia conforto la consapevolezza di essere accomunati dagli stessi problemi e parlarne sia un modo per esorcizzare le ansie personali.
Puntualmente la risposta inappellabile è che la crisi c’è, prima quella finanziaria, poi quella economica e infine quella sociale. Il posto di lavoro, per chi ce l’ha ancora, è a rischio; chi lavora con contratti a tempo determinato, soprattutto i giovani, vive nell’incertezza del futuro rinnovo. E la situazione critica investe ogni regione del pianeta, non risparmiando nemmeno la comunità ostrense.
Eppure sulla base della mia esperienza lavorativa e di quella delle persone a me vicine, credo che nella realtà locale ci sia ancora possibilità di lavorare, e mi riferisco soprattutto ai giovani, diplomati o laureati che siano. E’ vero che bisogna sapersi adattare, questo non significa accontentarsi ma sfruttare ogni possibilità per crescere, imparare e soprattutto per acquisire lo status di indipendente. Io ho iniziato a lavorare pulendo le zucchine, poi servendo ai tavoli di vari ristoranti, ora sono un’impiegata e ogni esperienza mi ha migliorata. Forse, in questi tempi più che mai la domanda deve andare incontro all’offerta. E’ altresì necessario continuare a reclamare che chi di mestiere, e direi di dovere, attui politiche del lavoro più efficaci e che vengano aboliti molti dei “privilegi” che purtroppo ancora oggi caratterizzano il sistema italiano di assunzione.

Una buona Amministrazione

di Carla Raffaeli
Una buona amministrazione si misura, a mio avviso, in base a un criterio che ho già espresso (“La Città Ideale”, n. 17 del 03 marzo 2008): una città deve essere a misura dei bambini, vale a dire offrire le condizioni migliori possibili alla loro crescita fisica, umana, culturale e sociale. Un criterio alla portata di tutti, in quanto un bambino riflette limpidamente, nello sguardo e nelle parole, il gradimento o meno di ciò che gli sta attorno. E una città ideale per i bambini lo è anche per i giovani, gli adulti, gli anziani.
In questa direzione, molte scelte sono semplici accorgimenti che non richiedono ingenti risorse, ma solo attenzione ai problemi e alle risorse della realtà in cui viviamo; altre, invece, esigono progetti impegnativi da realizzare negli anni per tappe ben definite (non dico “nel futuro”, perché qualcuno potrebbe pensare ai “soliti tempi biblici”).
E una città a misura dei bambini e del loro sviluppo richiede l’impegno responsabile di tutta la comunità, che deve organizzarsi per chiedere che vengano attuati strumenti efficaci, anche nuovi, di informazione ed un’attiva rete organizzata della partecipazione. Informazione e partecipazione sono infatti le condizioni non solo per attuare un controllo sul rispetto del mandato amministrativo, ma anche per promuovere e rendere possibile la collaborazione di tutti i cittadini ai progetti qualificanti del governo della città e del territorio. Scuola, cultura, salute, vivibilità dell’ambiente storico, salvaguardia di quello naturale, risparmio e sviluppo delle risorse, a cominciare da quelle energetiche, possono essere parole “vuote” o “piene” di contenuti concreti. Condivisione e corresponsabilità: non penso solo a un rapporto tra pubblico e privato per il recupero e il pieno utilizzo di beni architettonici come il Palazzo Censi, il Palazzo ex Ospedale, la Chiesa di S.Rocco con il magnifico refettorio del Convento, la Chiesa e il Convento dei Cappuccini
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Programma elettorale 2004 della lista“Insieme per Ostra” –Gli impegni assunti e non mantenuti

di Stefano Neri

Avvicinandosi le prossime elezioni comunali, viene spontaneo andarsi a rileggere il programma elettorale della lista che sostiene l’attuale amministrazione comunale per fare un confronto tra gli impegni assunti e quanto è stato poi messo in pratica.
Troviamo scritto quanto segue:
La lista Insieme per Ostra ritiene che una buona Amministrazione debba promuovere e garantire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica della Comunità attraverso un costante confronto con le diverse espressioni della società civile.
A tal fine si impegna ad istituire commissioni aperte al contributo di cittadini, raccordate con l’assessore di competenza e la giunta; ad organizzare incontri pubblici da tenersi periodicamente sul territorio; a sperimentare la pratica del “bilancio partecipativo”, ricercando il coinvolgimento dei cittadini, a tutela dei quali si punta all’attivazione dell’Ufficio del difensore civico”.
Leggendo quanto sopra, è inevitabile fare queste considerazioni: - Dove sono le commissioni aperte al contributo dei cittadini? Quando mai sono stati organizzati periodici incontri pubblici per discutere preventivamente su scelte di fondamentale importanza che la Giunta o il Consiglio si apprestava ad assumere? (Lasciamo da parte gli incontri pubblici riguardanti la propaganda elettorale di fine legislatura o quelli tenutisi dietro pressanti solleciti dei cittadini). Quante volte l’amministrazione ha incontrato la popolazione per illustrare, prima della sua approvazione, il bilancio annuale di previsione indicando ai cittadini le linee guida e gli indirizzi generali?
Vogliamo parlare della promessa di istituire il difensore civico? L’amministrazione si è contraddetta scrivendo che, nel nostro piccolo Comune, non era necessario. Quando le si è fatto notare che rientrava tra gli impegni assunti in campagna elettorale, ha dovuto istituirlo e lo ha fatto a soli dieci mesi dalla fine del mandato (avrebbe potuto e dovuto istituirlo 5 anni fa, appena insediata).
Per illustrare il bilancio annuale, per tenere periodici incontri pubblici, per favorire la partecipazione dei cittadini, non sono necessarie somme di denaro e quindi non ci si può giustificare con la solita motivazione della “carenza di fondi”.
E allora? …. perché tali impegni non sono stati mantenuti? Forse le parole elettorali erano solamente uno specchietto per le allodole?

“Tra campi sportivi e scuole”

di Bruno Landi

Ai cittadini di Pianello…

Vorrei sottoporvi una mia riflessione a margine di alcune decisioni assunte, in questo ultimo anno e mezzo, dall’Amministrazione Comunale d’intesa con i gruppi sportivi e ricreativi della vostra Frazione. Mi riferisco all’accordo sul progetto “campus” di impianti sportivi, che dovrà sorgere in fondo alla discesa di Santa Maria Apparve.
Si parte dall’idea che il campo sportivo di Pianello sia ormai fuori uso, come anche gli spogliatoi. In realtà non è così.
Il campo, infatti, è in buone condizioni, sia il manto erboso che il drenaggio.
Lo stesso si può dire degli spogliatoi, che forse hanno bisogno di piccole manutenzioni, ma non certo di una sostanziale ristrutturazione.
Partendo da questa premessa, l’Amministrazione Comunale e i dirigenti di alcune vostre Associazioni sono giunti alla conclusione che è necessario costruire un nuovo campo sportivo. E dico campo sportivo, perché la spesa prevista (anche se ancora non del tutto disponibile) di 1 milione e 250 mila euro, serve soltanto per il campo sportivo. Infatti, la parte restante degli impianti sportivi ipotizzati, che si vuole far diventare impianti di tutto il Comune, non si sa quanto verrà a costare, né quando potrà essere realizzata. C’è il problema di restituire alla Frazione lo spazio verde di cui disponeva circa 20 anni fa. Su questo i cittadini di Pianello hanno perfettamente ragione. Ma per restituire alla Frazione un adeguato spazio verde, è proprio necessario buttare via un campo sportivo che ha ancora davanti a sé lunghi anni di vita?
Si pensa di costruire un campo sportivo su un terreno adiacente ad un’area fabbricabile. Lì ci sono 27 mila mq. di terreno di proprietà comunale, acquistati per circa 180 milioni di lire poco dopo la metà degli anni ’80, su cui doveva essere edificata una scuola elementare e materna al servizio delle due frazioni di Casine e Pianello. A quel terreno di proprietà del Comune si può ormai aggiungere un altro ettaro circa, proveniente dalle lottizzazioni
Morganti/Raffaeli.
E’ il caso di buttare via oltre tre ettari e mezzo di terreno (di cui una parte facilmente vendibile come area fabbricabile) per fare un campo sportivo?
Se le scuole delle due frazioni erano già un “problema” da affrontare con urgenza oltre 20 anni fa, cosa è cambiato in questi due decenni? E’ forse migliorata la situazione? C’è forse oggi una palestra a Pianello? Ci sono aule adeguate dal punto di vista didattico? Ci sono aule speciali per informatica, lingua straniera, educazione musicale? Credo che ognuno di noi, conoscendo la situazione, possa rispondere a queste domande.
Penso, pertanto, che il “patto” stipulato fra i dirigenti di alcune vostre Associazioni e il Comune non abbia tenuto conto della “emergenza” scuola, che è e resta senza alcun dubbio la vera priorità per i ragazzi di oggi e di quelli di domani.

Ai cittadini di Casine…

La vostra scuola materna, , al pari della scuola elementare di Pianello - che è frequentata anche dai vostri ragazzi - è certamente del tutto inadeguata
Visto che non siete stati preventivamente interpellati, pensate anche voi che la vera priorità per la nostra cittadina sia quella di costruire un “campus” di impianti sportivi in fondo a Santa Maria Apparve?
E’ troppo chiedere quale posizione occupa oggi la vostra Scuola sui futuri progetti dell’Amministrazione?

Se le frazioni piangono,
la scuola elementare di Ostra centro urbano non ride

Anche nel plesso di scuola elementare del centrourbano la situazione è da anni molto problematica. Classi sparse qua e là. Plessi in stato di completo abbandono.
Se pensiamo che ci sono voluti dieci anni per ristrutturare un solo plesso che, mentre scriviamo non è ancora finito, quanto tempo servirà per predisporre un progetto generale, reperire le risorse necessarie e dare una soluzione adeguata al problema delle scuole di Ostra? In compenso, stanno ipotizzando la costruzione di una mega-palestra che, salvo complicazioni, verrà a costare 1 milione e 94 mila euro.

Chiacchiere e fatti (3^ parte)

di Bruno Landi
La scuola è il futuro dei nostri figli e del nostro paese” titola un manifesto esposto dal PD ostrense, che mette sotto accusa la politica del Governo sulla scuola, che – come è noto – ha subito tagli per oltre 8 miliardi euro .
Certo, la scuola pubblica è un servizio fondamentale e ogni riforma dovrebbe puntare a elevarne la qualità, che è essenzialmente legata alla professionalità dei docenti, alla disciplina di lavoro per personale ed alunni, alla funzionalità dell’organizzazione dei tempi e degli spazi-scuola, alla partecipazione collaborativa delle famiglie.
In questo contesto si misura la responsabilità di tutti: quella del legislatore, quella dei professionisti della scuola, che hanno il compito importantissimo di programmare e gestire il progetto didattico; quella dei ragazzi; quella delle famiglie, chiamate a collaborare sul piano educativo. Infine la responsabilità dell’Ente Locale, a cominciare dal Comune, che deve garantire le condizioni strutturali (edifici, spazi, attrezzature) e logistiche (trasporto, mense) in termini di funzionalità, efficienza e sicurezza. Se uno solo di questi soggetti non fa quanto gli compete, ogni progetto diviene debole e con più difficoltà possono essere raggiunti gli obiettivi individuali e collettivi. Nel manifesto il PD scrive che “la scuola è un investimento fondamentale per il bene delle giovani generazioni e del Paese”. Può dire altrettanto il PD ostrense che è gruppo preponderante nella Amministrazione Comunale locale? Onestamente no. Allora faccia la sua parte e dimostri effettivamente che la scuola è un bene e un servizio di primaria importanza anche ad Ostra, impegnando le risorse finanziarie per garantire agli alunni delle scuole materne, elementari e medie edifici scolastici adeguati e moderni. Questi ad Ostra sono purtroppo i fatti. Le chiacchiere, invece - anche quelle dei manifesti - sono solo propaganda.