martedì 31 marzo 2009

Una buona Amministrazione

di Carla Raffaeli
Una buona amministrazione si misura, a mio avviso, in base a un criterio che ho già espresso (“La Città Ideale”, n. 17 del 03 marzo 2008): una città deve essere a misura dei bambini, vale a dire offrire le condizioni migliori possibili alla loro crescita fisica, umana, culturale e sociale. Un criterio alla portata di tutti, in quanto un bambino riflette limpidamente, nello sguardo e nelle parole, il gradimento o meno di ciò che gli sta attorno. E una città ideale per i bambini lo è anche per i giovani, gli adulti, gli anziani.
In questa direzione, molte scelte sono semplici accorgimenti che non richiedono ingenti risorse, ma solo attenzione ai problemi e alle risorse della realtà in cui viviamo; altre, invece, esigono progetti impegnativi da realizzare negli anni per tappe ben definite (non dico “nel futuro”, perché qualcuno potrebbe pensare ai “soliti tempi biblici”).
E una città a misura dei bambini e del loro sviluppo richiede l’impegno responsabile di tutta la comunità, che deve organizzarsi per chiedere che vengano attuati strumenti efficaci, anche nuovi, di informazione ed un’attiva rete organizzata della partecipazione. Informazione e partecipazione sono infatti le condizioni non solo per attuare un controllo sul rispetto del mandato amministrativo, ma anche per promuovere e rendere possibile la collaborazione di tutti i cittadini ai progetti qualificanti del governo della città e del territorio. Scuola, cultura, salute, vivibilità dell’ambiente storico, salvaguardia di quello naturale, risparmio e sviluppo delle risorse, a cominciare da quelle energetiche, possono essere parole “vuote” o “piene” di contenuti concreti. Condivisione e corresponsabilità: non penso solo a un rapporto tra pubblico e privato per il recupero e il pieno utilizzo di beni architettonici come il Palazzo Censi, il Palazzo ex Ospedale, la Chiesa di S.Rocco con il magnifico refettorio del Convento, la Chiesa e il Convento dei Cappuccini
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