sabato 23 maggio 2009

Riceviamo e pubblichiamo "da MORIS MANSANTA candidato a Sindaco per la lista civica Nostra"


“La lista civica Nostra presenta come candidato a sindaco Moris Mansanta (nella foto), un ragazzo di 32 anni, che nonostante la giovane età ha maturato già un’ ottima esperienza in campo amministrativo, come assessore alla cultura e al turismo svolta egregiamente in questi 5 anni.
La lista si propone, all’interno del suo programma, tre punti focali imprescindibili:
*La priorità assoluta è data alle scuole di tutto il territorio in particolare ciò che maggiormente ci sta a cuore consiste nel continuare e terminare i lavori di ristrutturazione del complesso scolastico Crocioni in via Europa. Nell’ordine il piano di lavori prevede: la ricostruzione della palestra, già progettata e finanziata (inizio dei lavori 2009), realizzazione delle aule speciali, recupero del plesso centrale, con la possibilità di ottenere in questo modo nuovi spazi, al fine di concludere un progetto complessivo di area.
*L’associazionismo è un altro punto focale. Gli interventi necessari a tale scopo sono: la riqualificazione degli spazi aggregativi sia all’aperto che al chiuso, con il recupero delle aree destinate a verde pubblico, parchi da destinare alla collettività e da far gestire possibilmente dalle associazioni locali.
*In ultimo, ma non per importanza, mettiamo i servizi sociali che il Comune già oggi eroga con livelli eccellenti sia in termini di qualità che di quantità. A questo proposito dobbiamo dare priorità all’apertura di ludoteche o in alternativa spazi bimbi. Queste iniziative sono immediatamente attivabili dato che non manca la possibilità di reperire locali già funzionali e funzionanti. Soprattutto occorre valutare assieme alle frazioni la necessità di individuare un altro spazio per un asilo nido.La valutazione di questi punti programmatici più importanti è stato discussa con l’ausilio di un folto gruppo di persone, tra cui numerose ragazze e ragazzi, che hanno partecipato alla stesura dell’intero programma elettorale, portando una ventata di aria fresca, stimoli e nuove idee. Il gruppo di lavoro è stato, è e sarà aperto a chiunque voglia partecipare al miglioramento e al rinnovamento della nostra città”.

Riceviamo e pubblichiamo "da MASSIMO OLIVETTI candidato a Sindaco per la lista civica Progetto Ostra"

“Dedico tempo e passione alla vita politica della nostra Città da quando, conseguita la laurea in Giurisprudenza, nel 1990, ho ricoperto l’incarico di consigliere di maggioranza. Da allora non ho mai smesso di occuparmene, ma è stato soprattutto l’ultimo impegno come capogruppo di minoranza che mi ha convinto a scendere in campo. Ho toccato con mano l’esigenza di “voltare pagina”, per cominciare a scrivere una storia nuova, fatta di trasparenza e di partecipazione. Avevamo sentito promesse di condivisione delle scelte: sono mancate la condivisione ed anche le scelte. Lo stile di amministrare è stato cieco, incapace di superare l’orizzonte angusto del bisogno immediato e di individuare le priorità. Chi amministra rappresenta: deve ascoltare prima, confrontarsi poi e, infine, verificare con chi viene rappresentato. Non credo nei governi chiusi dentro il Palazzo, incapaci di accogliere valide proposte esterne. Ho visto amministrare il denaro pubblico senza oculatezza e senza lungimiranza; ho visto l’incapacità di decidere, per timore dell’impopolarità o dell’insuccesso. Nonostante interrogazioni, proposte e progetti, non ci hanno mai consentito di porre un freno agli sprechi. Come nel caso della ristrutturazione di uno dei plessi inagibili della scuola elementare Crocioni, che ha richiesto oltre un milione di euro, ma rimane comunque inadeguata alle nuove esigenze didattiche. Si rischia ora uno spreco anche peggiore con lo smantellamento e lo spostamento del campo sportivo di Pianello. Parliamo di un milione e mezzo di euro, spesi in un periodo di grave crisi economica, senza prendere in considerazione soluzioni alternative. Ecco perché ho deciso di impegnarmi come candidato Sindaco: la delega non sempre paga. Il nostro programma è stato redatto secondo criteri di concretezza e fattibilità. Al centro abbiamo posto la persona, portatrice di bisogni, ma anche di risorse. Per professione e per servizio, io e chi ho scelto per la mia squadra, siamo abituati ad ascoltare la gente e ad impegnarci per risolvere i problemi concreti. Lo facciamo già ogni giorno nella nostra vita privata e ci impegniamo a farlo anche come amministratori”.

Nella città “a misura dei bambini” le scuole al primo posto

di Carla Raffaeli

Un ambiente a misura dei bambini è, per natura, un ambiente educativo, vale a dire “aperto” alla conoscenza e all’incontro con altre persone, storie, linguaggi. L’esperienza si fa più variegata e complessa; la relazione si arricchisce, fa sorgere curiosità, domande; stimola intelligenza e immaginazione; procura piacere, soddisfazioni e pone, opportunamente, anche nuove prove. Così, il bambino matura.
In questo “ambiente educativo aperto”, l’esperienza scolastica, fin dagli anni dell’infanzia, riveste un ruolo molto importante: di conoscenza e di relazione.
Non intendo approfondire temi di natura educativa e didattica. Qui mi limiterò a qualche riflessione riguardante il ruolo dell’Ente Locale, che è di supporto strutturale e logistico alla formazione scolastica. In una città piccola come la nostra, occorre coniugare efficienza ed economicità ad altri aspetti, primo il rapporto con i nuovi bisogni della comunità.
Il buon senso chiede poi di fare i conti con l’esistente, senza manie di grandezza, mantenendo viva l’attenzione alle migliori condizioni possibili e dando valore alle risorse materiali e finanziarie disponibili. Nello specifico del nostro contesto, si tratta, da un lato, dell’esigenza di non depauperare il centro storico delle strutture che possono essere validamente recuperate e migliorate; dall’altro, di considerare l’espansione demografica di frazioni come Casine e Pianello, in cui cresce, di conseguenza, la domanda di servizi socio-scolastici. Proprio qui si rileva invece la situazione più carente del settore: edifici scolastici che non rispondono da molto tempo a parametri adeguati di sicurezza e funzionalità; ma anche non corrispondenti alle caratteristiche dello sviluppo psico-fisico dei bambini, specie nella scuola dell’infanzia.
Alla fine degli anni ’80, furono acquistati 2.700 mq. di terreno ai piedi della collina di S.Maria Apparve proprio allo scopo di edificare un moderno complesso scolastico, attrezzato anche di spazi verdi e di gioco, in una zona baricentrica rispetto alle nuove aree di sviluppo residenziale. Oggi la situazione dell’edilizia scolastica è ancora pressoché immutata, fatta eccezione per la ristrutturazione di uno dei plessi della Scuola Elementare “Crocioni”, non ancora completata.
Però, qualcosa di nuovo è stato messo in cantiere: il progetto di costruire, in quella stessa area, un nuovo campo sportivo. Le scuole (e gli alunni) possono sempre aspettare.

Bilancio di previsione 2009: luci ed ombre

di Stefano Neri

A fine aprile, il Consiglio Comunale ha approvato il rendiconto della gestione 2008 e, per fine maggio, si accinge ad approvare il bilancio di previsione 2009. Al di là della regolarità formale nel rispetto del nuovo termine, viene da domandarsi: “Se un Ente predispone il bilancio annuale di previsione dopo che sono già trascorsi 5 mesi dall’inizio del periodo è legittimo pensare che ci possa essere qualche problema a far quadrare i conti?". Esaminando la bozza di bilancio e gli altri atti predisposti dalla Giunta, qualche dubbio sorge. Scrivo questo perché, nella delibera n. 41, riguardante la definizione dell’obiettivo sul patto di stabilità, si trova scritto che è consigliabile ridurre il ricorso all’indebitamento. Nello schema di bilancio 2009, approvato con la successiva delibera (n. 42), si trova invece scritto che il Comune, nel corrente anno, prevede di accendere nuovi mutui per Euro 2.456.246. Alla fine del 2008 il debito residuo dei mutui ammontava a 4.166.000 euro. Al netto delle quote capitale sui mutui già in essere, da rimborsare nel 2009, l’incremento dell’indebitamento in un solo anno sarà pari al 50%. Questi nuovi mutui, a regime, comporteranno un aumento della rata annuale da pagare da 566 mila a circa 750 mila euro, comprensive di quota capitale ed interessi. Considerata la rigidità delle entrate da trasferimenti e la forte diminuzione degli oneri di urbanizzazione, si corre il rischio che l’Ente, nei prossimi anni, non sia in grado di rimborsare le rate dei mutui, a meno di dismissioni del proprio patrimonio o ingenti tagli di spesa sui servizi per i cittadini. Tra l’altro, le spese di amministrazione e gestione del nostro Comune risultano in costante ed elevata crescita. Nella stessa relazione tecnica, a proposito della dinamica dell’indebitamento, troviamo scritto che sarà necessario un costante monitoraggio di questa voce, per i suoi riflessi sugli equilibri dei bilanci futuri. Tenuto conto che il rimborso dei mutui ha una durata ventennale, c’è da domandarsi quali altri investimenti potrà fare il nostro Comune nei prossimi decenni in presenza di un così elevato indebitamento.
Si ha netta l’impressione che questo bilancio risenta in maniera determinante delle imminenti elezioni comunali.

Noi e la campagna elettorale

di Bruno Landi

In questa vigilia elettorale non potevamo mancare l’appuntamento con i cittadini, così come abbiamo fatto in questi anni, prima con “La città ideale”, poi con “Buon giorno, Ostra!”.
Riprendiamo brevemente alcune delle questioni che ci hanno visti maggiormente impegnati. Si parla molto in questi giorni di “campus” di impianti sportivi. Noi pensiamo che un “campus”, anche se di dimensioni più ridotte rispetto a quello previsto a Pianello, potrebbe essere realizzato, con la necessaria gradualità e con minore impegno di risorse finanziarie, in Via Leopardi, sulla circonvallazione del centro urbano.
In quella zona ci sono già due campi da tennis, con annessi spogliatoi che pure necessitano di intervento. C’è un “pallone” che chiede solo di essere rimesso completamente a posto per poter soddisfare una lunga serie di richieste. Poche decine di metri più avanti c’è un vecchio campo sportivo “che vuol rinascere” come chiedevano 325 cittadini di Ostra firmatari di una petizione a favore della ristrutturazione. Con fondo in erba sintetica, potrebbe essere a disposizione di chiunque, compresi i ragazzi dell’Oratorio, in ogni ora del giorno e…della notte.



Confina con lo spazio polivalente dell’Oratorio (nella foto) e il bocciodromo. Non sono di proprietà comunale, ma il Comune potrebbe sottoscrivere una convenzione per un loro utilizzo reciproco.
Abbiamo chiesto uno spazio verde per i ragazzi di Ostra, che avevamo individuato a fianco della Casa di Riposo. C’è stato un momento in cui Casa di Riposo (proprietaria del terreno) e Comune (che si faceva carico delle spese per sistemare terreno e recinzione) stavano per sottoscrivere un protocollo d’intesa, con tanto di regolamento per un corretto utilizzo dello spazio. Poi, però, qualcuno ha cambiato idea. Pensiamo tuttavia che la proposta sia tutt’ora valida ed attuale.
Abbiamo chiesto insistentemente informazione e partecipazione: vediamo se siamo alla vigilia di un sostanziale cambio di rotta.
Di scuole il lettore troverà un ennesimo intervento in altra pagina del giornalino.

Il senso civico

di Nicoletta Principi

A pochi giorni dalle elezioni comunali e del parlamento europeo, mi sembra opportuno parlare di senso civico dei cittadini. Sebbene molte siano le interpretazioni dell’espressione senso civico, ritengo possa essere sinteticamente definito come la disponibilità a cooperare con gli altri per il miglioramento e la crescita della società in cui si vive. Il senso civico non è nativo, ma si forma negli individui attraverso l’educazione scolastica alla convivenza civile che si riflette nell’educazione all’ambiente, alla salute, all’alimentazione e all’educazione stradale e si accresce quanto più le persone sono oggetto di atteggiamenti di rispetto e di cooperazione da parte degli altri e quanto più credono di poter influire sulla gestione della cosa pubblica o che la cosa pubblica sia bene amministrata.
Condivido chi dichiara che le fondamenta di una buona città siano le virtù dei suoi cittadini: manifestare un atteggiamento di gentilezza verso gli altri, aiutare una persona anziana ad attraversare la strada, fumare senza disturbare gli altri, differenziare i rifiuti, possono essere armi concrete contro l’inciviltà. Così come credo sia importante intervenire rendendo noto quello che non va (ad esempio scrivendo su un giornale) o impegnarsi assieme ad altri in attività di volontariato/educative o in attività politiche e non da ultimo partecipare alle elezioni esercitando il diritto di voto.
Altrettanto, chi riveste un ruolo pubblico (ad es. politici, dirigenti) dovrebbe adoperarsi per garantire istituzioni pubbliche gestite con criteri di trasparenza e di merito, sanzioni certe ed efficaci per chi non rispetta le regole, occasioni di promozione sociale per i meno agiati, nonché attività educative per arricchire il senso civico.
Ora, senza fare distinzione fra destra e sinistra, mi auguro che i candidati ad amministrare Ostra, siano “sensibili” al tema dell’educazione civica, come, civico, lasciatemelo dire, è questo giornalino.

COME ON, BOYS!

di Alessandro Regini

Alessandro Regini, impegnato nella conduzione de “La Contesa della Goccia d’oro 2008”.



Sono ormai diversi anni che ho rapporti di tipo “giornalistico” con il Direttore di questo interessante periodico (e del suo diretto “predecessore”): ci lega in particolare la passione per l’Ostra, intesa come squadra di calcio, e la collaborazione che abbiamo nella realizzazione del giornalino della Societa’.
Da questa nostra amicizia, mi piace definirla cosi’, sono sempre giunti numerosi inviti a scrivere qualcosa di “non calcistico” per questa pubblicazione, nello spirito di dare spazio alle idee dei giovani che da sempre la accompagna.

Fino ad oggi, tuttavia, non ho mai avuto un argomento da voler condividere con i lettori ed ho sempre preferito rimandare l’appuntamento. Ora pero’ mi sembra arrivato il momento giusto per approfittare di quella opportunita’ anche se, non lo nego, l’input per farlo mi giunge nuovamente dal “direttore”, che con il suo inesauribile fiuto giornalistico mi ha rinnovato la sua proposta sapendo dell’esperienza che sto vivendo in questo periodo. Dopo aver conseguito la laurea specialistica in Economia ho infatti deciso, come fanno tanti altri giovani, di fare un’esperienza di vita all’estero attraverso il “Campus World”, un progetto finanziato dall’Universita’ Politecnica delle Marche riservato a studenti e laureati. La scelta, per motivi vari che non sto qui a spiegare, e’ ricaduta su Londra, citta’ che gia’ avevo visitato ma che, vista la sua grandezza (in tutti i sensi) avrebbe avuto ancora tantissimo da offrirmi.
Sono circa venti giorni che sono arrivato nella capitale inglese e, giorno dopo giorno, mi sto abituando ai ritmi frenetici della vita di questa stupenda metropoli. Lavoro all’Enit, ovvero l’Ente Italiano del Turismo: in pratica ci occupiamo di fare da tramite tra gli Inglesi che vogliono venire in Italia e il nostro Paese; io, in particolare, sto all’Ufficio Stampa dove ogni giorno abbiamo a che fare con un sacco di giornalisti d’oltre Manica che desiderano scrivere delle bellezze del “Bel Paese” e che si rivolgono a noi per avere assistenza nelle loro trasferte italiane. Quello che voglio trasmettere tramite questo mio intervento e’ un invito spassionato ai miei coetanei e ai ragazzi piu’ giovani che magari, come me, hanno passato diversi anni durante la loro carriera scolastica a chiedersi se affrontare o meno un’esperienza di questo tipo.

So benissimo che non e’ facile prendere una simile decisione, soprattutto per noi “giovani Ostrensi” che, in fin dei conti, non dobbiamo scappare da niente, che abbiamo sempre vissuto in un posto fantastico dal quale (almeno qualcuno) non vorremmo separarci mai. Spesso, come nel mio caso, potrebbe essere la prima esperienza lontano dalla famiglia, con tutte le conseguenze del caso in termini sia affettivi che di “comodità’”.
Il mio consiglio, nonostante tutto e sempre che se ne abbiano le possibilita’, e’ quello di abbandonare ogni remora e PARTIRE, senza starci a pensare piu’ di tanto, perche’ ne vale la pena fino in fondo! Vivere in un’altro Stato, sia esso l’Inghilterra, gli Stati Uniti, la Cina o l’Australia, e’ un’esperienza che apre enormemente i confini e il modo di pensare di una persona, che consente di fare tantissime amicizie e, non ultimo, di visitare posti nuovi ed incredibili. Un’esperienza che ripaga pienamente di quelle difficolta’ e di quel pizzico di nostalgia che ogni tanto inevitabilmente possono emergere quando si e’ lontani da casa. Non lo nego, non e’ stato facile per me prendere questa decisione perche’ sono legatissimo ad Ostra, ai miei affetti e alla vita che conduco. E sono sicuro, conoscendo diversa gente, che siano tanti i ragazzi che sotto questo punto di vista un po’ mi somigliano. Proprio a loro mi rivolgo, in quanto molti altri non ne hanno bisogno e hanno gia’ affrontato simili esperienze: mettete da parte ogni timore e considerate l’opportunita’ di fare un periodo di vita all’estero. Poi non si sa mai, potrete tornare “alla base” o, perche’ no, decidere che il posto dove siete vi piace cosi’ tanto che non volete piu’ abbandonarlo: in entrambi i casi sara’ stata un’esperienza fondamentale per la vostra vita e un domani, guardandovi indietro, ne apprezzerete sempre di piu’ il valore.