venerdì 27 febbraio 2009

Chiacchiere e fatti (2^ parte)

di Bruno Landi

Nella campagna elettorale della primavera del 2004 si era fatto notare per i suoi decisi interventi sulla “questione” personale dipendente del Comune. Suscitando, perché negarlo?, anche molte aspettative in un campo troppo a lungo trascurato dai nostri amministratori. Forse anche per questo suo forte impegno elettorale il Sindaco gli aveva conferito la delega di Assessore al Personale.
I risultati, purtroppo, non sono stati all’altezza delle aspettative. E dopo cinque anni di gestione, naturalmente il mio è solo un parere, i risultati mi sembrano complessivamente magri.
A cominciare dai settori, dove non è riuscito minimamente ad incidere. A raddoppiare i settori da tre a sei ci aveva già pensato la Giunta Morganti. E l’allora opposizione, che dal 1999 è diventata maggioranza, su quella decisione aveva manifestato riserve e contrarietà. Però, una volta al governo della città, nulla era cambiato. Dall’attuale Assessore ci si aspettava un segnale di discontinuità, cominciando appunto con una drastica riduzione dei settori. Che, oltre ad essere inutili in un numero così elevato, costano al contribuente (leggi a noi cittadini). Ora è chiaro che è tardi per intervenire e riportare i settori al più logico e coerente numero di tre, con conseguente risparmio per le casse del Comune. Ci piacerebbe, però, che almeno si riconoscesse l’errore e si manifestasse una precisa volontà di prendere un impegno per la relativa modifica.
Un altro punto dolente di una gestione che io considero deficitaria è senza dubbio quello di non essere riusciti (o di non aver voluto) operare neppure lo straccio di un turn-over. Anzi, considerando la soppressione di qualche servizio (vedi ambiente e l’affidamento a terzi di una parte del servizio scuolabus), il personale è addirittura aumentato.
Lo spostamento, infine, di alcuni uffici da un locale ad un altro ha portato l’Ufficio Anagrafe nella posizione più sbagliata. In particolare perché non c’è riservatezza e, per chi è costretto ad aspettare il suo turno addossato alla porta d’ingresso, ogni tanto arriva una bella sportellata (certo, non volontaria) da parte di chi entra nell’Ufficio. Purtroppo questi sono i fatti. Le chiacchiere di questi anni non hanno certo contribuito a migliorare l’assetto organizzativo del Comune.

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