giovedì 30 aprile 2009

Ancora sulla buona amministrazione

di Carla Raffaeli

Proviamo a sviluppare ancora l’idea che una buona amministrazione locale debba fare della città un ambiente a misura dei bambini, un criterio semplice e, penso, largamente condivisibile, perché include l’intera comunità e dirige le scelte verso il futuro.
Ostra, paese favorito da una invidiabile posizione naturale, ha le potenzialità per essere, al centro, in campagna, nel territorio delle frazioni, insomma senza soluzione di continuità, un ambiente di grande vivibilità. Per sviluppare queste precondizioni favorevoli occorrono alcune scelte inderogabili:

- evitare che lo sviluppo urbanistico avvenga attraverso una cementificazione che stravolga, deturpi, metta a rischio il paesaggio naturale (negli ultimi anni interi quartieri hanno tagliato colline, invaso crinali, cementificato zone che la esperienza dei vecchi considerava a rischio, senza parlare degli stabili con numerosi appartamenti che compaiono come funghi abnormi incastrati entro altre zone edificate);




Il nuovo edificio in Via del Paradiso, che prevede la costruzione di 15 appartamenti.

- evitare che gli spazi verdi di pertinenza vengano cartolarizzati e sacrificati a ragioni “di cassa”;

- fare in modo che strade e vie siano percorribili, anche a piedi, senza pericolo e che giardini, piazze, zone commerciali siano raggiunti e frequentati in piena sicurezza, con la necessaria serenità; in altre parole, porre finalmente mano al “problema viabilità”, tramite un diverso progetto urbanistico e a cominciare dal rispetto delle norme e dei divieti attualmente in vigore;




Via Gramsci quasi libera dalle auto in sosta(foto scattata alle ore 12,50)

- promuovere e sostenere un progetto pubblico e privato di risparmio energetico e sviluppo degli impianti di energia pulita e alternativa (impianti diffusi, non mega-impianti che sottraggano spazio alla vivibilità e allo sviluppo di strutture socialmente importanti come la locale Casa di Riposo);

- chiamare tutta la collettività a una corresponsabilità condivisa nel mantenimento e nello sviluppo di un ambiente pulito ed ecologicamente equilibrato, attraverso la cura delle zone di comune pertinenza, a cominciare dalle isole ecologiche per la raccolta differenziata, dalle zone rurali che delimitano le strade e così via.
Sono progetti che, mi piace ribadirlo, nell’immediato sono risolvibili con un sistematico controllo da parte della polizia urbana e un coinvolgimento attivo e responsabile della intera comunità e delle categorie interessate; mentre, nel tempo, richiedono progetti programmati per tappe e puntuali verifiche.
Per carità, niente di faraonico (milioni di euro), per piacere: marciapiedi, parcheggi, interventi di miglioramento da subito.

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