giovedì 30 aprile 2009

Chiacchiere e fatti (4^ parte) - Il Palazzo Censi

Dieci anni di chiacchiere sono servite soltanto per scrivere una brutta pagina di storia: quella del Palazzo Censi, che aveva trovato – giusto dieci anni fa – una giusta e adeguata soluzione, grazie all’interessamento di alcuni imprenditori locali. Il percorso per l’acquisto del Palazzo era cominciato con la Giunta Morganti, peraltro vicina alla scadenza del suo mandato, la quale si era dichiarata disposta a condividere il progetto di acquisto. Si era così trovato un accordo di massima con l’Amministratore di allora dell’U.S.L., dottor Lai. Ed era uscito il primo bando dell’Unità Sanitaria Locale che annunciava la vendita dell’immobile. E, dopo un primo bando, trascorsi 45 giorni, ne sarebbe dovuto uscire un secondo che – se fosse andato deserto, come il primo – avrebbe portato ad una trattativa privata tra l’USL e gli acquirenti: Comune e imprenditori.
Nel mese di luglio del 1999 si fece un incontro tra gli imprenditori e la nuova Amministrazione Cioccolanti.
Passate alcune settimane il Sindaco e il suo Vice fecero sapere di non essere interessati all’acquisto, perché “in quei locali sarebbe stata ubicata una RSA (Residenza Sanitaria Anziani)”.
La RSA, però, non viene assegnata al nostro Comune. L’Amministrazione inizia allora un nuovo percorso che prevede la permuta del Palazzo Censi con il vecchio Ospedale civile, di proprietà del Comune, al quale la USL chiedeva anche il pagamento di un conguaglio.
C’era da chiedersi, responsabilmente, cosa mai il Comune avrebbe fatto del Palazzo Censi. Lo avrebbe ristrutturato? Con quali soldi? Lo avrebbe rivenduto? Come? Aprendo, magari, una propria Agenzia immobiliare?
Questi i fatti. Qual è la situazione, oggi? Semplice: la RSA non c’è e il Palazzo Censi non è stato recuperato alla comunità. Cosa resta allora di dieci lunghi anni passati a trastullarsi con le chiacchiere? Niente, purtroppo
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