venerdì 30 aprile 2010

Partiti e territorio

di Carla Raffaeli

Abbiamo voluto dedicare questo numero ad alcune testimonianze sulla situazione economica locale, con un’apertura anche verso gli indirizzi dell’amministrazione cittadina, nel momento in cui viene varato il Bilancio di Previsione, documento fondamentale di programmazione.
I lettori troveranno dati e valutazioni, che provengono da esperienze concrete e studi approfonditi, in grado di fornire elementi di conoscenza e di riflessione, utili a qualunque discussione seria.
Troppe volte infatti ascoltiamo dibattiti in cui il confronto è dettato da opinioni costruite su pre-giudizi ideologici o intenti propagandistici, più che sull’analisi conoscitiva dei fatti.
Ci è sembrato perciò utile focalizzare la nostra attenzione e richiamare quella dei lettori sul tema della crisi economico-finanziaria, specificamente sui modi in cui si presenta ed è vissuta nel nostro territorio e nei vari settori produttivi. Non abbiamo voluto affidarci all’immaginario del sentito dire, ma ad operatori che, da un punto di osservazione allargato, potessero fornire dati e informazioni, relativi ai fenomeni e alle strategie di intervento.
Ci sembra che la politica, non solo nelle sue vesti istituzionali, ma anche nelle forme organizzate di base (in altre parole, i partiti) dedichi poco del suo tempo e del suo impegno all’analisi, all’approfondimento, alle proposte su questi temi fondamentali, tutta volta, com’è, alle sfide interne ed esterne. Mentre l’amplificazione mediatica dà man forte all’operazione.
Ma d’altronde oggi è fuori moda parlare di “partito” e se la parola torna in uso, le si attribuisce subito la qualità di “liquido”, “aperto”. Che poi corrisponde esattamente ad un modello di debole organizzazione e scarsa presenza sul territorio. Ecco, la parola “territorio” sta invece riprendendo vigore, ma si riferisce soprattutto a una modalità tutta leghista di essere vicino alla gente, di ascoltarne la voce, i problemi, le lamentele. E’ quello che facevano i vecchi partiti, solitamente, non sempre, con una differenza sostanziale: la cultura dei partiti aiutava a guardare più in là del proprio naso, al problema comune, da affrontare senza egoismi e pregiudizi.Il nostro è un piccolo foglio, con uno spazio e una capacità di diffusione limitati, assolutamente inadeguati rispetto al problema che segnala. Vogliamo comunque parlarne insieme e contiamo ancora sulla collaborazione dei lettori, che vorranno intervenire, segnalando situazioni, positive o negative, raccontando storie personali o collettive.

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