venerdì 30 aprile 2010

La nostra agricoltura merita di più

Abbiamo chiesto a Maurizio Monnati, Segretario Provinciale della Coldiretti, un intervento sull’agricoltura marchigiana. Lo ringraziamo per l’interessante articolo

E’ un periodo difficile per la nostra agricoltura, tra i più difficili della nostra storia. I prezzi dei prodotti agricoli sono precipitati e con essi la redditività delle imprese. Tutto questo, però, non è un effetto della crisi internazionale che ha investito anche il nostro territorio e, con esso, i vari settori produttivi, con conseguenze gravi su consumi e occupazione.
Il momento di difficoltà generale ha avuto qualche riflesso, è vero, nelle nostre campagne, ma va sottolineato che i consumi alimentari hanno sostanzialmente tenuto. La vera causa della crisi in agricoltura va dunque ricercata altrove, e in particolare in quelle che sono due grandi ingiustizie, due furti che vengono praticati ogni giorno ai danni di chi opera in campagna. Il primo è il furto di valore aggiunto. Per ogni euro speso dal consumatore, solo 17 centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori e questa forbice si sta allargando sempre più. Già, perché i centesimi che noi prendiamo per le nostre produzioni diventano euro per il consumatore finale nel passaggio attraverso la filiera, con aumenti speculativi e ingiustificati.
L’altro furto che subisce la nostra agricoltura, anche questo molto grave, è il furto d’identità. Troppo cibo viene spacciato per made in Italy ma in realtà non lo è. Pensate che solo un prodotto su tre che si vende nel nostro Paese è veramente italiano. Se poi guardiamo alla situazione mondiale, il rapporto diventa di uno su quattro. Tutto ciò ci fa capire che la vera ragione per la quale l’agricoltura non vede riconosciuto il proprio lavoro è che non ha potere contrattuale nella filiera. Il potere contrattuale è un fatto economico e si recupera con progetti di carattere economico.
E’ per questo che Coldiretti ha lanciato il progetto per una filiera agricola italiana, un progetto che punta all’interesse dei consumatori, delle imprese e dell’intero territorio. Un progetto, dunque, per tutto il Paese, che garantirà la trasparenza e la provenienza del vero made in Italy, quello che nasce totalmente dai nostri territori, per farlo arrivare ai consumatori al giusto prezzo senza speculazioni e contraffazioni.
In questo modo intendiamo rilanciare una economia reale, e cosa c’è di più reale del prodotto del territorio che diventa cibo, cibo made in Italy? E’ in questa direzione che dobbiamo lavorare tutti assieme: imprese, associazioni, politica. Perché la nostra agricoltura merita di più.
Maurizio Monnati

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