venerdì 30 ottobre 2009

Giuliano Cerigioni

Giuliano Cerigioni, classe 1938, è emigrato in Francia nel 1959. Prima di lui era toccato al babbo Dante (per tre anni) e al fratello maggiore, Nazzareno. Dopo di lui, Lorenza e Libero: tutti in Francia, dove sono tutt’ora (eccetto Lorenza) con le loro rispettive famiglie.
Giuliano è stato un emigrante fortunato. E’ partito con un contratto di lavoro. E il giorno dopo il suo arrivo a Parigi era già sul cantiere.
Un grande cantiere dove si mangia e si dorme in un “box” a due posti: stufa a carbone, fornello, due letti di ferro; docce e bagni fuori dai box. Giuliano comincia come muratore, ma presto ritorna al suo mestiere di carpentiere, a lavorare il legno. La sera, dopo il lavoro, frequenta corsi di perfezionamento: lavoro e studio per salire più velocemente la “scala” delle responsabilità nell’organizzazione interna del lavoro. Infatti consegue negli anni importanti diplomi: caposquadra, capo cantiere, tecnico in cemento armato in edilizia.
La sua vita lavorativa l’ha passata su grandi cantieri: 15 anni a Parigi, 19 fuori Parigi. In cantiere dal lunedì al venerdì. L’ultimo lavoro, otto anni e mezzo, nel nord della Francia, in Normandia, a costruire una centrale atomica, dove guidava il lavoro di circa 90 dipendenti.
Ci mette un po’ ad imparare la lingua francese, anche perché nei primi anni ha quasi costantemente contatti con altri italiani.
“Mai avuto un problema – afferma sicuro -. Sono stato fortunato a trovare gente formidabile che mi ha aiutato, mi ha guidato sulla via giusta”. Un grande rapporto, quindi, con i francesi e solo ottimi ricordi di quella terra e di quella gente.
L’11 agosto del 1963, a Valencia (Spagna), dopo due anni di fidanzamento, sposa Adelina, una ragazza spagnola. Anche nel matrimonio Giuliano sembra essere stato molto fortunato.

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