venerdì 30 ottobre 2009

LA VIABILITA’(a cinque mesi circa dall’insediamento della nuova Amministrazione)

di Bruno Landi


Ci sono cose che non costano e non possono essere realizzate. Importante che l’Amministrazione Comunale faccia conoscere ai cittadini dov’ è il problema e i cittadini, ne siamo certi, capiranno.
Ci sono altre cose che non costano niente, almeno come impegno finanziario, e non si fanno. Precisiamo: da sempre.
Questo, però, non può costituire un alibi.
Sul n. 6 (luglio 2009) del nostro giornalino, parlando di viabilità, avevamo criticato una interrogazione della attuale minoranza, perché pensavamo non fosse abilitata (a così breve distanza dalla chiusura della precedente legislatura) a chiedere una cosa che essa stessa non era riuscita a fare in molti anni di amministrazione.
A parte questo dettaglio, scrivevamo però che anche noi di Buon Giorno Ostra! siamo dell’avviso che il problema c’è e che va affrontato senza ulteriori tentennamenti.
Ritorniamo sull’argomento forti di una convinzione: provvedimenti restrittivi per la viabilità nel centro storico vanno presi “al volo”, nei primi giorni di amministrazione. Con coraggio e coerenza. Sapendo che su una materia così controversa ci saranno sempre due popoli: inutile contare quanti sono i favorevoli ad una regolamentazione e quanti i contrari. Serve solamente credere che un simile provvedimento vada a favore di tutti. E che, soprattutto, non danneggia nessuno.
In altre parole, o ci si crede o si lascia perdere. In questo ultimo caso, però, bisogna prendere il coraggio e dire ai cittadini, a tutti indistintamente, che quel provvedimento non lo si vuol adottare.
Preveniamo almeno una scontata osservazione: ci sono pochi vigili per poter effettuare regolari quotidiani controlli. Giusto. Perché allora, come si fa in altri Comuni, non si crea una squadra di “ausiliari”, ai quali affidare il compito del controllo. Naturalmente non quello della repressione delle infrazioni.
Una costante opera di vigilanza potrebbe scoraggiare la maggior parte di coloro che pensano che parcheggiare la macchina in Via Gramsci o in altre vie del centro storico, sia come legare il proprio cavallo, laggiù nella sconfinata prateria, davanti al saloon. E far capire loro, con tutto il tempo e la pazienza necessari, che “laggiù” e “quassù” non è proprio la stessa cosa.

Nessun commento: